giovedì 16 febbraio 2012

Quale seconda lente?

Proseguiamo il discorso iniziato tempo fa nel post su quale prima lente acquistare. Allora avete letto, capito, acquistato e goduto. E ora? Il 50ino comincia a starvi stretto? Vediamo insieme con quale lente arricchire la vostra attrezzatura.

Ogni lente prime da una prospettiva unica al mondo.
Da sinistra a destra: 16mm f2.8, 24mm f.28, 35mm f1.4, 85mm f1.4, 100mm macro f2.8

Nello scorso post abbiamo visto quali siano i limiti delle ottiche kit che vengono vendute assieme ai corpi macchina reflex entry level e quale sia, invece, l'importanza di un "buon vetro". So che molti di voi hanno seguito il consiglio ed hanno acquistato il 50mm f1.8. Bravi, avete fatto bene e state scattando meglio. Il 50ino, però, ha molti limiti: montato su corpi con sensore APS-C diventa un medio-tele, quindi da una visione abbastanza "strettta" del mondo, che poco si sposa con la fotografia di paesaggio, architettura o reportage. Inoltre, anche come tele è un po' corto e non riesce a chiudere a sufficienza i ritratti per i primi piani. Infine, è una lente prime, ossia a focale fissa, per cui di certo non ha la maneggevolezza di uno zoom che può, invece, integrare molte diverse prospettive in un'unica lente.

Scegliere la seconda lente è molto più complesso che affidarsi, come prima, al 50ino. La seconda lente, infatti, dovrebbe essere acquistata in funzione dello stile fotografico che si intende approfondire. Restando, infatti, valido il punto per cui uno zoom tutto fare (tipo il 18-200) è, per forza di cose, una pessima lente (in termini di qualità ottiche e luminosità), la scelta della seconda lente ricade, inevitabilmente, nel campo degli zoom luminosi o delle prime.

Come già detto la volta scorsa, se la priorità è la resa finale dell'immagine, conviene sempre indirizzarsi su lenti prime. La scelta, quindi, va fatta sulla focale. La focale determina la prospettiva che la lente da sul mondo: voi che prospettiva volete dargli?

1) Super-wide per paesaggi mozzafiato. Un 14mm o un 16mm faranno a caso vostro. Occhio che queste lenti rendono sempre molto meglio se chiuse intorno ad f8 (cosa oltretutto in generale necessaria nella fotografia di paesaggio). Quindi qui non conviene andare a spendere di più per prendere un f2.8 se troviamo per molto meno un f3.5.

Idyllic Allucination
Le lenti super wide danno un ampio angolo di visione e profondità di campo, ma posso restituire un'accentuata vignettatura sui bordi dell'immagine.

2) Wide per un taglio reportage. In questo caso un 24mm od un 28mm andranno benissimo, a patto che siano lenti luminose. Il reportage richiede tempi di scatto contenuti e rapida messa a fuoco, due cose che si ottengono da f2.8 in giù.

Goodbye Rome
Le lenti wide da reportage non producono le visose deformazioni delle super-wide, ma richiedono al fotografo di avvicinarsi molto al soggetto


3) Normale, la prospettiva che da l'occhio umano per fotografie dalle geometrie rigorose. Al tempo della pellicola questa prospettiva era data dal 50mm, ma i sensori APS-C delle reflex attuali necessitano di un 35mm per ottenere gli stessi risultati. Anche in questo caso la luminosità della lente è importante, soprattutto perché a questa focale si cominciano a godere gli sfocati: f2.5 è proprio il minimo, meglio f.18.

music hall
Le lenti "normali" non prodcucono alcuna deformazione dell'immagine, permettendo composizioni dalle geometrie rigorose

4) Tele da ritratto. Dal tempo della pellicola esistono due lenti leggendarie per i ritratti, l'85mm ed il 135mm. Su APS-C consiglio di concentrarsi sull'85mm, se ve lo potete permettere prendetelo f1.4. Non c'è semplicemente limite alla bellezza dei ritratti che si ottengono con questa lente.

100_9562
I tele da ritratto devono essere luminosi per fornire degli sfocati morbidi ed una ristretta profondità di campo


5) Tele macro per fiori, insetti e particolari. Sono tanti gli appassionati di fotografia macro che si accontentano dei risultati delle kit lens. Compratevi invece un 100mm f2.8 e vedrete che tra voi ed il National Geographic non ci saranno più differenze.

O
I tele macro riescono a catturare dettagli altrimenti invisibili all'occhio umano, ma richiedono illuminazioni dedicate


6) Super-Tele per foto ad animali o paparazzagine. Questi sono prime super costosi, da prendere in considerazione solo se volete seriamente lanciarvi nella "caccia fotografica". Sono tutti ottimi e vanno dal 200mm al 600mm.

snow monkey - alpha male
I super-tele luminosi sono in assoluto le lenti più costose, ma fanno la differenza quando i soggetti della foto sono animali selvatici o sport d'azione
Abbiamo quindi visto quali siano le alternative alla seconda lente se si vuole ottenere il massimo della resa e quindi si opta per una lente prime. Il prezzo di queste lenti cambia moltissimo al variare della focale e della luminosità. Come detto l'altra volta, il costo di una lente è dato dal vetro, per cui banalmente lenti con più vetro (come i super-tele luminosi) sono più costosi di lenti con meno vetro (come il 50ino o un 28mm f2.8). Il resto del prezzo lo fa la tipologia di messa a fuoco (manuale, automatica, ipersonica o supersonica), lo stabilizzatore d'immagine e la resistenza alle intemperie.

Il consiglio, quindi, è quello di scegliere il soggetto fotografico che più vi interessa approfondire e cercare la focale corrispondente che più si avvicini al vostro portafoglio.


Quindi, quale prospettiva volete dare al vostro mondo?

sabato 11 febbraio 2012

365+1 Days of NEX-7

NEX-7 with Voigtlander Color-Skopar 35mm f2.5

Oggi inauguro il mio progetto 365+1 Days of NEX-7. Ho sempre avuto il pallino dei progetti 365, quelli in cui un fotografo si mette in gioco giurando di scattare (e pubblicare) una foto al giorno per un anno intero. L'hanno fatto praticamente tutti, ormai, ma resta un esercizio valido per costringersi ad una continuità altrimenti difficile.
Ho deciso di cominciare da domani, dato che compio 33 anni, un'età che di simbolismi ne ha anche troppi. Scatterò una foto al giorno fino a quando di anni ne farò 34. Quel giorno, chissà, forse comincerò un altro progetto, ma di certo avrò concluso questo, scattando 366 fotografie, 365 più una per il giorno bisestile del 2012.
Per il mio compleanno mi è stata regalata la nuovissima sony NEX-7, così nuova che ancora non si trova nei negozi (la mia è arrivata tramite amazon.de). L'ho scelta perché fosse la mia macchina "walk around", ossia quella da portare sempre con me. Per quest'anno, di sicuro, con me sarà sempre, dato che tutte le foto del progetto saranno scattate solo con lei.

Indipendentemente dal 365+1 Days of NEX-7, le mie altre attività andranno regolarmente avanti su questo blog e sulle mie pagine Flickr e Facebook.

Da domani si parte...

giovedì 26 gennaio 2012

Fotografo del mese Fourlights

Sono stato scelto come fotografo del mese dal bel magazine online Fourlights, che si occupa di arte, tecnica e comunicazione fotografica.


L'intervista è stata preparata, svolta e  poi composta con grande professionalità dalla copywriter e fotografa freelance Silvia Allegri (co-autrice, tra le altre cose, del bel progetto  "One Shot One Sushi").

Se desiderate essere uno dei prossimi "fotografi del mese" non dovete fare altro che iscrivervi al gruppo flickr di Fourlights e partecipare alle selezioni mensili. Le foto classificate saranno poi ammesse nel pool del gruppo e pubblicate sul sito, mentre tra gli autori sarà selezionato il nuovo fotografo del mese. La qualità etnica ed espressiva media delle foto partecipanti è sempre molto alta, il che rende estremamente stimolante il confronto.

Vi consiglio quindi di seguire il magazine Fourlights, di iscrivervi al gruppo flickr e di partecipare alle prossime selezioni! 

lunedì 16 gennaio 2012

Time Lapse - Parte Cinque


Quinto post sul time lapse! Si tratta di una tecnica con la quale si possono comprimere eventi della durata di ore, giorni o anni in video di pochi minuti. Il trucco sta nell'utilizzare singole foto scattate ad intervalli regolari come frame del video. Facendo poi scorrere le immagini in rapida successione si ottiene l'illusione del movimento (proprio come al cinema). Facendo una ricerca su You Tube o Vimeo si trovano moltissimi esempi interessanti, alcuni dei quali davvero emozionanti. Quello che segue è il mio primo test di questa tecnica fatto per il cenone di capodanno del 2012.


 

Con questo quinto (e per ora ultimo) post vediamo come convertire le fotografie scattate in un video time lapse!

Nei post precedenti abbiamo visto: come scegliere la frequenza di scatto ed il numero di fotografie, di quali attrezzature abbiamo bisogno, come impostare la nostra macchina fotografica e come eseguire gli scatti. Ci troviamo dunque ora con le nostre memory card piene di migliaia di immagini che vogliamo convertire in un video.

Per prima cosa avremo bisogno di un software in grado di utilizzare una serie di immagini per generare i singoli frame del video. Su mac un'ottima soluzione è l'applicazione Time-Lapse, scaricabile direttamente da App Store. L'applicazione costa solo 1,59€ e fa bene il suo lavoro.



Una volta avviato il programma risulta molto semplice ed intuitivo. Cliccando su List Images potremo selezionare le foto da includere nel video.



Poi dovremo impostare la conversione video. Quando abbiamo calcolato la frequenza di scatto ed il numero di fotografie ci siamo regolati per 24 immagini al secondo, quindi selezioniamo 24 FPS. Riduciamo quindi la risoluzione delle immagini in modo da ottenere un video in formato panoramico Full HD impostando Scale su 1080p. Tra i codec andiamo a scegliere H264 ed impostiamo la qualità (Quality)  massima, ossia Lossless.



Clicchiamo quindi su Create Movie, scegliamo il nome del filmato e la cartella in cui salvarlo, clicchiamo su Save ed il gioco è fatto! 



Il programma vi terrà aggiornati sullo stato della conversione indicandovi quante delle immagini sono già state convertite in filmato e quanto tempo manchi alla fine del processo di conversione. Se il processo vi risultasse troppo lungo provate ad impostare la qualità (Quality) su "Normale" o la risoluzione (Scale) su "720p": il risultato sarà comunque ottimo, mentre i tempi di conversione saranno ridotti drasticamente.



Se volete potete aggiungere vari effetti al vostro video, come titoli introduttivi, titoli di coda, sottofondi musicali, etc., utilizzando un qualsiasi editor video. Su sistemi Mac è sempre inclusa una versione di iMovie, che oltre a permettere un buon editing del video è in grado di esportarlo in diversi formati e a caricare il video su YouTube, Vimeo e Facebook.

Sui sistemi Windows è invece incluso il software Windows Live Movie Maker che, apparentemente, è in  grado di convertire un set di immagini in un video time-lapse.

A questo punto non vi rimane che convertire le vostre immagini in video, aggiungere musica e titoli e condividere il vostro primo time-lapse su internet! 

giovedì 12 gennaio 2012

Time Lapse - Parte Quattro


Quarto post sul time lapse! Si tratta di una tecnica con la quale si possono comprimere eventi della durata di ore, giorni o anni in video di pochi minuti. Il trucco sta nell'utilizzare singole foto scattate ad intervalli regolari come frame del video. Facendo poi scorrere le immagini in rapida successione si ottiene l'illusione del movimento (proprio come al cinema). Facendo una ricerca su You Tube o Vimeo si trovano moltissimi esempi interessanti, alcuni dei quali davvero emozionanti. Quello che segue è il mio primo test di questa tecnica fatto per il cenone di capodanno del 2012.


 

Con questo quarto e breve post chiudiamo il discorso relativo alla fase di ripresa delle fotografie che comporranno il nostro video finale.

Nei post precedenti abbiamo visto: come valutare con precisione la frequenza di scatto ed il numero di fotografie necessarie per produrre video time lapse, di quali attrezzature avremo quindi bisogno e come impostare la nostra macchina fotografica per ottenere il massimo del risultato. Siamo, insomma, pronti alla ripresa!

Prendete la macchina, montatela sul cavalletto e scegliete un'inquadratura. Nel sceglierla ricordatevi che vi saranno cose che si muoveranno all'interno dell'inquadratura (persone, nuvole, onde, etc.). Provate quindi ad immaginare che posizioni occuperanno nella maggior parte del tempo e componente di conseguenza. Ad esempio, se volete catturare il movimento della luna nel cielo notturno dovete assolutamente calcolare la traiettoria del soggetto (la luna) e comporla nell'inquadratura (ad esempio rispettando la regola dei terzi).
Nel comporre l'immagine, però, tenete presente che il prodotto finale sarà un video da visualizzare su televisori 16:9. Quindi parte di ciò che vedete sarà rimosso (un immagine ripresa in 3:2 perderà solo due piccole "fettucce" in alto ed in basso, mentre un'immagine ripresa in  4:3 risulterà parecchio diversa). Alcune macchine con funzione liveview offrono la possibilità di impostare il 16:9 come formato di scatto e, di conseguenza, permettono di previsualizzare la ripresa nel formato finale. Se la vostra macchina lo permette, quindi, impostatela su 16:9, altrimenti ricordatevi che il video finale sarà più stretto.

http://www.photoreview.com.au/Panasonic/reviews/advanced/panasonic-lumix-dmclx5.aspx
http://gotowti.typepad.com/my_weblog/2010/06/index.html
Mettete a fuoco su un oggetto o parte della scena che sapete non cambierà di posizione (in questo caso la tavola imbandita).
Fate uno scatto di prova per valutare la bontà dell'inquadratura, della messa a fuoco e delle impostazioni scelte.
Impostate il timer con la frequenza di scatto che avete scelto e attivatelo.

http://timothyallen.blogs.bbcearth.com/2009/02/24/time-lapse-photography/
Qualche consiglio dell'ultimo minuto
  1. La macchina non vi avvertirà quando ha esaurito gli scatti o la batteria. Fatevi un rapido calcolo di quanto tempo ci metterà ad esaurirsi la scheda di memoria (conoscete sia il numero massimo di scatti memorizzabili che  frequenza di scatto del timer, si tratta solo di moltiplicarli). In ogni caso fate sempre caso che la macchina non smetta di scattare (quei buchi temporali nel mio video sono proprio dovuti a disattenzione!).
  2. Non modificate nessun parametro quando cambiate batteria o scheda di memoria.
  3. Cambiate di tanto in tanto l'inquadratura, per dare un taglio più dinamico al video finale.
  4. Assicuratevi di dare una conclusione al video scegliendo di conseguenza l'ultima inquadratura (cosa che ho chiaramente sottovalutato in questo primo test!)

Siete pronti a fare la vostra prima ripresa? Non aspettate oltre, quindi, perchè nel prossimo post vedremo come trasformare i vostri scatti in un video time-lapse!

mercoledì 4 gennaio 2012

Time Lapse - Parte Tre


Eccoci al terzo post relativo al time lapse. Si tratta di una tecnica con la quale si possono comprimere eventi della durata di ore, giorni o anni in video di pochi minuti. Il trucco sta nell'utilizzare singole foto scattate ad intervalli regolari come frame del video. Facendo poi scorrere le immagini in rapida successione si ottiene l'illusione del movimento (proprio come al cinema). Facendo una ricerca su You Tube o Vimeo si trovano moltissimi esempi interessanti, alcuni dei quali davvero emozionanti. Quello che segue è il mio primo test di questa tecnica fatto per il cenone di capodanno del 2012.



In questo terzo post ragioniamo su come impostare la macchina fotografica per assicurarci un'ottima resa del video finale.

Nello scorso post abbiamo visto come ridurre al minimo la risoluzione delle foto già in macchina sia indispensabile se si vogliono poter memorizzare le migliaia di fotografie necessarie per il video finale. Ogni corpo macchina digitale permette, infatti, di impostare la risoluzione e la qualità finale delle foto memorizzate. Normalmente i formati di scatto sono due: jpeg o RAW. Mentre il formato RAW è sempre preferibile quando si scattano fotografie, nel caso del time lapse conviene optare per il più compresso e leggero formato jpeg. Non solo: molte macchine permettono anche di scegliere il livello di compressione del file e/o la sua risoluzione. Dato che il nostro fine è quello di ridurre il peso dei file immagine per poterne memorizzare quanti più possibile, il mio consiglio è di optare per la massima compressione e la minima risoluzione. La risoluzione nativa dei sensori delle attuali macchine digitali, infatti, è supera di gran lunga il full HD (1920x1080), per cui la riduzione della qualità del file immagine non andrà ad impattare sulla qualità del video finale. Non abbiate paura, quindi, e riducete la dimensione del file!

http://www.newsbyme.info/tag/camera-records-images/

Se siete soliti operare la post-produzione digitale sulle vostre foto sarete già allarmati dal fatto che i file immagine così ridotti in risoluzione e compressi in jpeg non saranno facilmente ottimizzabili su computer. Più è elevata la compressione, infatti, meno "plastico" è il file immagine risultante (e questo è esattamente il motivo per cui in fotografia si preferisce scattare in RAW, il formato immagine in assoluto meno compresso). Di conseguenza, se si vogliono apportare delle correzioni al file immagine conviene farlo direttamente in macchina, quando l'immagine originale catturata dal sensore viene compressa nel formato jpeg che avete selezionato. Tutte le macchine fotografiche digitali permettono infatti di selezionare dei "filtri di correzione" o "stili di immagine" (es. Neutral, Vivid, Portrait, Landscape, etc.), che a volte possono essere anche perfezionati nelle loro componenti base (quali contrasto, nitidezza, luminosità, saturazione, etc.). Nel mio caso ho scelto il filtro Vivid ed ho dato una tacca in più a cotrasto e nitidezza. Ho anche dato due tacche di gamma dinamica, una bella funzione delle macchine Sony che permette di recuperare parte delle alte e basse luci prima di comprimere l'immagine nel file jpeg.

http://www.revellphotography.com/blog/2009/08/get-better-jpeg-images/

La messa a fuoco deve essere impostata su manuale per evitare che possa variare tra uno scatto e l'altro. Molte macchine, infatti, cercano automaticamente di mettere a fuoco il soggetto centrale alla scena prima di attivare l'apertura del'otturatore. In questo modo, se la posizione del soggetto centrale varia nel corso degli scatti o, peggio, se qualcosa si interpone tra il soggetto originale ed il corpo macchina, questa modificherà il piano di messa a fuoco prima di scattare. Un evento che, probabilmente, vogliamo scongiurare. Dico probabilmente perchè in casi particolari, quando ad esempio l'obiettivo è proprio quello di registrare il lento avvicinarsi di un oggetto/soggetto alla macchina, allora ha senso lasciare l'autofocus acceso. In tal caso, però, dovremo essere ben sicuri che il soggetto in avvicinamento sia sempre posizionato nella scena in corrispondenza del punto di messa a fuoco.


http://www.newsbyme.info/tag/camera-records-images/

La scelta del programma di esposizione va fatta con cautela. Diciamo che se si intende catturare nella loro veridicità i vari cambi di illuminazione e si conoscono a priori le condizioni di illuminazione massima e minima che andremo a registrare, allora l'esposizione va impostata su un valore che permetta una buona resa sia nelle condizioni di massima che di minima illuminazione. Nel caso in cui non si abbia modo di valutare anticipatamente le condizioni di illluminazione massima e minima, invece, il rischio è che con l'esposizione manuale bloccata parte degli scatti vengano completamente neri o bianchi. In tal caso può essere quindi conveniente lasciare attiva l'esposizione automatica. Conviene quindi impostare la macchina sul programma "Aperture Priority", scegliere l'apertura del diaframma e lasciare all'esposimetro il compito di accordare il tempo di esposizione con l'illuminazione della scena. Nel caso del mio video di capodanno, dopo aver impostato il programma di scatto Aperture Priority, ho chiso il diaframma su un'apertura di f2.5 per avere un po' di sfocato.

http://www.australianphotography.com/news/photo-tip-of-the-week-understanding-aperture

La sensibilità del sensore, ossia l'ISO, non deve variare durante la ripresa, in modo che poi non cambi la quantità di rumore digitale durante il video. Io ho scelto ISO 800 per poter lavorare con le luci di un soggiorno in notturna riducendo il rischio di "mosso" con le persone. Dato il numero di scatti elevatissimo l'uso di un flash si fa praticamente impossibile.

http://www.tomshw.it/digitrends.php?guide=20080612&page=sony-alpha-300-alpha-350-02
Ed il bilanciamento del bianco (o white balance)? Non saprei dare un consiglio. Come per l'esposizione, tutto sta nel decidere se si vuole rendere fedelmente il modificarsi di luci e colori o se si preferisce avere la certezza di un video ben bilanciato. Nel dubbio lasciatelo pure in automatico.


Abbiamo quindi visto come impostare il corpo macchina per le riprese destinate al nostro primo  video time-lapse. Ricapitolando, si dovrà:
  1. Impostare il formato immagine più compresso e con meno risoluzione;
  2. Definire il programma di post-produzione in macchina;
  3. Disattivare l'autofocus;
  4. Selezionare il programma di esposizione automatica con priorità al diaframma (programma A);
  5. Scegliere la sensibilità del sensore (ISO);
  6. Lasciare il bilanciamento del bianco automatico.
Nel prossimo post vedremo come invece eseguire le riprese.

martedì 3 gennaio 2012

Time Lapse - Parte Due

Nello scorso post abbiamo cominciato a parlare di time lapse. Si tratta di una tecnica con la quale si possono comprimere eventi della durata di ore, giorni o anni in video di pochi minuti. Il trucco sta nell'utilizzare singole foto scattate ad intervalli regolari come frame del video. Facendo poi scorrere le immagini in rapida successione si ottiene l'illusione del movimento (proprio come al cinema). Facendo una ricerca su You Tube o Vimeo si trovano moltissimi esempi interessanti, alcuni dei quali davvero emozionanti. Quello che segue è il mio primo test di questa tecnica fatto per il cenone di capodanno del 2012.




In questo secondo post vediamo di quali strumenti abbiamo bisogno per realizzare un video time lapse con un macchina fotografica digitale.

I tre requisiti principali per eseguire nel modo più semplice e professionale gli scatti necessari al nostro video sono i seguenti:
  1. Temporizzatore degli scatti per attivare lo shutter ad intervalli regolari
  2. Batterie sufficienti per tenere attiva la macchina durante tutto il tempo di acquisizione
  3. Memoria adeguata ad immagazzinare il numero di immagini necessarie
  4. Un treppiedi, o comunque altri strumenti che mantengano la macchina nella stessa posizione per garantire la stabilità del punto di ripresa
Lo strumento centrale nel time lapse, quindi, è il temporizzatore degli scatti. Per quanto sia infatti possibile scattare personalmente migliaia di foto ad intervalli regolari di tempo, tale attività risulterebbe troppo tediosa, no? Bisogna quindi dotarsi di uno strumento che inneschi lo shutter ad intervalli di tempo prefissati per il tempo necessario.

 
http://burnthecanvas.com/2011/07/product-review-timer-remote/
Alcune macchine digitali hanno questa funzione integrata (come la Nikon D7000), per gli smartphone esistono applicazioni dedicate, mentre per gli altri servirà un dispositivo esterno. La soluzione è semplice se il corpo macchina ha un ingresso per il remote shutter cable (cavo di scatto remoto): in tal caso basta prenderne uno con funzione di timer a intervallo temporizzato e ciclico. Io ho comprato questo (ma non mi ricordo da quale venditore) che viene venduto in vari modelli compatibili con i corpi macchina di tutte le marche. Per le macchine senza funzione time lapse integrata o ingresso per il cavo di scatto remoto, la situazione si fa più complessa.
Batterie e memoria debbono bastare per scattare e memorizzare il numero di fotografie che abbiamo calcolato per il tempo necessario. La durata della batteria varia da modello a modello, nel mio caso per 36000 foto in 10 ore ho utilizzato due batterie. E' importante avere cura di spegnere il display per non consumare inutilmente energia. Volendo si può anche investire nell'acquisto di un cavo di alimentazione per la macchina che ne garantisca l'operabilità per tutta la durata della ripresa o di un battery pack che permetta l'utilizzo di due batterie alla volta.

http://www.dpreview.com/reviews/sonydslra700/

Anche la memoria necessaria varia dal modello di macchina, in particolare dalla sua risoluzione. Se possibile (perchè offerto dalla macchina come funzione) la risoluzione delle immagini memorizzate andrebbe ridotta al minimo (a patto di restare sopra 1920x1080, ossia la risoluzione dei televisori full HD) ed il formato andrebbe ipostato su jpeg.


 
http://photogeek-steven.blogspot.com/2009/05/sony-alpha-a900-review.html
 La funzione di visualizzazione degli "scatti residui" delle macchine risulta qui utilissima, dato che ci permette di valutare immediatamente il numero di immagini che la nostra scheda di memoria è in grado di immagazzinare dipendentemente dal formato e dalla risoluzione che impostiamo. Nel mio caso, una volta ridotta al minimo la risoluzione ed il formato dei file, la macchina mi informa che posso memorizzare fino a 1100 foto nella scheda da 8 Gb. Dato che mi servivano 3000 foto mi sono equipaggiato di tre schede di memoria da 8 Gb ciascuna.

http://www.itechnews.net/2009/11/17/transcend-400x-compactflash-card/

Nella time lapse photography è fondamentale che durante ogni inquadratura la macchina resti nella stessa identica posizione, in modo da lasciar percepire le modifiche che vi avvengono all'interno. Quindi è buona cosa che la macchina sia su un treppiedi o su un qualsiasi altro strumento che tenga fissa l'inquadratura.



In realtà negli ultimi tempi si sono visti bellissimi time lapse che rompono questa regola, ponendo la macchina su un robot che esegua piccolissimi spostamenti tra uno scatto e l'altro. Il risultato visivo (pazzesco) è quello di una ripresa su dolly.




Ricapitolando, per acquisire le immagini necessarie al vostro video time lapse avete imprescindibilmente bisogno di un temporizzatore di scatti (integrato nella camera o altrimenti esterno), di batterie e memoria sufficienti a scattare per il tempo opportuno e a memorizzare tutti le immagini, e di un treppiede o altro strumento utile a mantenere fissa l'inquadratura durante gli scatti. Molto probabilmente si tratta, a parte forse per il temporizzatore, di accessori che già avete (e che comunque vi saranno utili al di là delle registrazioni time lapse). Quindi armatevi di tutto punto, che nel prossimo post vedremo come impostare il tutto per assicurarci la massima resa!