mercoledì 4 gennaio 2012

Time Lapse - Parte Tre


Eccoci al terzo post relativo al time lapse. Si tratta di una tecnica con la quale si possono comprimere eventi della durata di ore, giorni o anni in video di pochi minuti. Il trucco sta nell'utilizzare singole foto scattate ad intervalli regolari come frame del video. Facendo poi scorrere le immagini in rapida successione si ottiene l'illusione del movimento (proprio come al cinema). Facendo una ricerca su You Tube o Vimeo si trovano moltissimi esempi interessanti, alcuni dei quali davvero emozionanti. Quello che segue è il mio primo test di questa tecnica fatto per il cenone di capodanno del 2012.



In questo terzo post ragioniamo su come impostare la macchina fotografica per assicurarci un'ottima resa del video finale.

Nello scorso post abbiamo visto come ridurre al minimo la risoluzione delle foto già in macchina sia indispensabile se si vogliono poter memorizzare le migliaia di fotografie necessarie per il video finale. Ogni corpo macchina digitale permette, infatti, di impostare la risoluzione e la qualità finale delle foto memorizzate. Normalmente i formati di scatto sono due: jpeg o RAW. Mentre il formato RAW è sempre preferibile quando si scattano fotografie, nel caso del time lapse conviene optare per il più compresso e leggero formato jpeg. Non solo: molte macchine permettono anche di scegliere il livello di compressione del file e/o la sua risoluzione. Dato che il nostro fine è quello di ridurre il peso dei file immagine per poterne memorizzare quanti più possibile, il mio consiglio è di optare per la massima compressione e la minima risoluzione. La risoluzione nativa dei sensori delle attuali macchine digitali, infatti, è supera di gran lunga il full HD (1920x1080), per cui la riduzione della qualità del file immagine non andrà ad impattare sulla qualità del video finale. Non abbiate paura, quindi, e riducete la dimensione del file!

http://www.newsbyme.info/tag/camera-records-images/

Se siete soliti operare la post-produzione digitale sulle vostre foto sarete già allarmati dal fatto che i file immagine così ridotti in risoluzione e compressi in jpeg non saranno facilmente ottimizzabili su computer. Più è elevata la compressione, infatti, meno "plastico" è il file immagine risultante (e questo è esattamente il motivo per cui in fotografia si preferisce scattare in RAW, il formato immagine in assoluto meno compresso). Di conseguenza, se si vogliono apportare delle correzioni al file immagine conviene farlo direttamente in macchina, quando l'immagine originale catturata dal sensore viene compressa nel formato jpeg che avete selezionato. Tutte le macchine fotografiche digitali permettono infatti di selezionare dei "filtri di correzione" o "stili di immagine" (es. Neutral, Vivid, Portrait, Landscape, etc.), che a volte possono essere anche perfezionati nelle loro componenti base (quali contrasto, nitidezza, luminosità, saturazione, etc.). Nel mio caso ho scelto il filtro Vivid ed ho dato una tacca in più a cotrasto e nitidezza. Ho anche dato due tacche di gamma dinamica, una bella funzione delle macchine Sony che permette di recuperare parte delle alte e basse luci prima di comprimere l'immagine nel file jpeg.

http://www.revellphotography.com/blog/2009/08/get-better-jpeg-images/

La messa a fuoco deve essere impostata su manuale per evitare che possa variare tra uno scatto e l'altro. Molte macchine, infatti, cercano automaticamente di mettere a fuoco il soggetto centrale alla scena prima di attivare l'apertura del'otturatore. In questo modo, se la posizione del soggetto centrale varia nel corso degli scatti o, peggio, se qualcosa si interpone tra il soggetto originale ed il corpo macchina, questa modificherà il piano di messa a fuoco prima di scattare. Un evento che, probabilmente, vogliamo scongiurare. Dico probabilmente perchè in casi particolari, quando ad esempio l'obiettivo è proprio quello di registrare il lento avvicinarsi di un oggetto/soggetto alla macchina, allora ha senso lasciare l'autofocus acceso. In tal caso, però, dovremo essere ben sicuri che il soggetto in avvicinamento sia sempre posizionato nella scena in corrispondenza del punto di messa a fuoco.


http://www.newsbyme.info/tag/camera-records-images/

La scelta del programma di esposizione va fatta con cautela. Diciamo che se si intende catturare nella loro veridicità i vari cambi di illuminazione e si conoscono a priori le condizioni di illuminazione massima e minima che andremo a registrare, allora l'esposizione va impostata su un valore che permetta una buona resa sia nelle condizioni di massima che di minima illuminazione. Nel caso in cui non si abbia modo di valutare anticipatamente le condizioni di illluminazione massima e minima, invece, il rischio è che con l'esposizione manuale bloccata parte degli scatti vengano completamente neri o bianchi. In tal caso può essere quindi conveniente lasciare attiva l'esposizione automatica. Conviene quindi impostare la macchina sul programma "Aperture Priority", scegliere l'apertura del diaframma e lasciare all'esposimetro il compito di accordare il tempo di esposizione con l'illuminazione della scena. Nel caso del mio video di capodanno, dopo aver impostato il programma di scatto Aperture Priority, ho chiso il diaframma su un'apertura di f2.5 per avere un po' di sfocato.

http://www.australianphotography.com/news/photo-tip-of-the-week-understanding-aperture

La sensibilità del sensore, ossia l'ISO, non deve variare durante la ripresa, in modo che poi non cambi la quantità di rumore digitale durante il video. Io ho scelto ISO 800 per poter lavorare con le luci di un soggiorno in notturna riducendo il rischio di "mosso" con le persone. Dato il numero di scatti elevatissimo l'uso di un flash si fa praticamente impossibile.

http://www.tomshw.it/digitrends.php?guide=20080612&page=sony-alpha-300-alpha-350-02
Ed il bilanciamento del bianco (o white balance)? Non saprei dare un consiglio. Come per l'esposizione, tutto sta nel decidere se si vuole rendere fedelmente il modificarsi di luci e colori o se si preferisce avere la certezza di un video ben bilanciato. Nel dubbio lasciatelo pure in automatico.


Abbiamo quindi visto come impostare il corpo macchina per le riprese destinate al nostro primo  video time-lapse. Ricapitolando, si dovrà:
  1. Impostare il formato immagine più compresso e con meno risoluzione;
  2. Definire il programma di post-produzione in macchina;
  3. Disattivare l'autofocus;
  4. Selezionare il programma di esposizione automatica con priorità al diaframma (programma A);
  5. Scegliere la sensibilità del sensore (ISO);
  6. Lasciare il bilanciamento del bianco automatico.
Nel prossimo post vedremo come invece eseguire le riprese.

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