mercoledì 19 ottobre 2011

I costi occulti del megapixel


Avete acquistato una reflex digitale, magari facendovi consigliare da me o da da altri?
Avete aggiunto l'economico 50mm f1.8 al vostro parco lenti?
Cosa vi manca per produrre magnifiche fotografie da stampare in gigantografie da salotto? Ancora qualcosina il cui costo dipenderà pesantemente, purtroppo, da quanto avete "esagerato" con il sensore...
Vediamo dunque insieme quali strumenti siano necessari seguendo il percorso che una fotografia compie dallo scatto alla sua post-produzione finalizzata alla stampa di qualità.


  1. La luce attraversa la lente. Questo paso è il primo ed il più delicato. Lo abbiamo già detto, lo spiegherò nel dettaglio in futuro, qui lo ripeto: la lente è la vera responsabile della qualità del negativo fotografico. Quante e quali lenti servono? E' difficile dirlo, molto dipende dall'utilizzo che se ne intende fare (reportage, street photography, ritratti, panorami, foto a concerti, ad animali selvatici, macro, etc.). Il parco lenti non dovrebbe comunque superare in valore il doppio di quello del corpo macchina (altrimenti è ora di passare ad una reflex superiore!). L'altra regola da tenere in mente è la seguente: le focali fisse (ossia le lenti che non "zummano") sono le migliori scelte per rapporto qualità/prezzo, anzi sono in assoluto le migliori come qualità. Non a caso sono le uniche lenti utilizzati da chi fa moda e pubblicità.
  2. La luce colpisce il sensore. Quelli montati nelle nuove reflex sono tutti ottimi, per la scelta del corpo macchina valgono i consigli dati in questo post.
  3. L'immagine impressa sul sensore viene registrata su un supporto di memoria (scheda Compact Flash, SD, MicroStick, etc.). Le caratteristiche della scheda devono essere scelte in base al sensore montato dalla reflex: tanti più Mpx abbiamo disponibili, tanti più Gb di memoria serviranno e tanto più veloci in scrittura/lettura le schede dovranno essere. Per farvi un esempio, la mia full frame da 24Mpx produce file RAW da 35 Mb, per cui su una scheda da 8 Gb riesco ad allocare "solo" 220 scatti. File così grossi debbono essere poi scritti in fretta per liberare il buffer del corpo macchina velocemente per non interferire con le capacità di scatto continuo. Schede con velocità di scrittura inferiori ai 300x andrebbero pertanto evitate.
  4. La foto viene riversata su hard disk e quindi visualizzata da computer. Un monitor non all'altezza e/o non calibrato mostrerà un'immagine della fotografia che non corrisponde a quanto effettivamente registrato al momento dello scatto. Questo problema diventa determinante durante sessioni di post-produzioni intense, dato che si finisce per creare immagini molto diverse da quello mostrato su schermo, con conseguenti disastrose esperienze di stampa su carta e/o di condivisione digitale. Investire su uno schermo all'altezza e su un calibratore, come lo Spyder Pro 3, è pertanto fondamentale se si vuole eseguire post-produzione indirizzata alla stampa delle foto. Un computer non all'altezza non è in grado di gestire la post-produzione dei negativi digitali. Tornando ai file da 35 Mb prodotti dalla mia full frame, considerate che Aperture fa qualche bizza ad applicare i filtri più pesanti, come i retouch, anche su un iMac i7 27'' con 16 Gb di RAM (la scheda video non me la ricordo, ma è quella del modello dell'estate 2010). Quindi, tanti più Mpx abbiamo disponibili, tanto più potente dovranno essere processore, scheda video e banco RAM del computer che useremo per la post-produzione.
Così dimensionata la questione attrezzatura e requisiti vedete come un costoso corpo macchina con sensore mostruoso da 24 Mpx ha poi bisogno di altri investimenti al fine di rendere possibile un'adeguata post-produzione dei negativi digitali. Al contrario, le più economiche reflex da 12 Mpx, comunque ottime, hanno necessità decisamente ridotte, pur permettendo la stampa di qualità professionale della tanto agognata gigantografia da salotto.


Quelle che vedete sono alcune mie fotografie esposte all'Animal Social Club di Roma durante le serate Sushi Sounday. Gli scatti da cui provengono le stampe sono stati fatti con una Sony Alpha 700, una reflex con sensore APS-C da 12 Mpx. La qualità delle stampe è risultata ottima fino a gigantografie da 1.5x1.5 metri. Non male, vero?

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