martedì 27 settembre 2011

La stampa non è morta

Internet è una fonte preziosissima ed insostituibile di informazioni ed ispirazioni fotografiche. Ma la carta stampata? È davvero morta? Sicuramente no, soprattutto per quanto riguarda la fotografia.
I libri di qualità permettono un "consumo" della fotografia d'autore che meglio approssima quello offerto dalla stampa originale su carta fotografica. Non c'è supporto digitale che tenga, full stop. Quindi, se si vuole godere del lavoro di un maestro fotografico, si va a vederne le stampe originali esposte a mostre o gallerie e/o si acquistano i libri con le sue monografie.
Non solo libri di foto, tuttavia. I testi didattici, ad esempio, restano il modo più completo per avvicinarsi a qualsiasi disciplina. Rispetto alle altre fonti, infatti, presentano un approccio strutturato al'argomento, con le necessarie fasi introduttive di tipo storico/lessicale, le indispensabili nozioni tecniche ed approfondimenti coerenti. Per quanto il termine "didattico" possa suonare antipatico, esistono oggi molti testi dalla grande fruibilità. Ne faro' una breve lista nel prossimo post. Questi testi possono in effetti essere acquistati anche in formato digitale senza alcuna perdita in termini di contenuti o qualità. Personalmente trovo che spesso libri di questo genere diventino per me oggetti di riferimento e che averli in formato cartaceo mi semplifichi tanto la rapidità quanto la semplicità di accesso.
Può poi capitare, come a me è capitato, di trovarsi un giorno a porsi domande a cui ne' le immagini dei grandi autori ne' le nozioni tecniche riescano a rispondere. I dubbi più comuni relativi alla fotografia riguardano solitamente il suo rapporto ancora largamente destrutturato con l'arte, il rapporto borderline con i consumi, il rapporto ambiguo con l'informazione quanto quello intimamente subordinato con la politica. Queste dubbi tornano, ad intervalli regolari, ad assillare le menti di molti fotografi, filosofi e letterati. Mancano ancora risposte risolutive, ma alcune riflessioni di altissimo valore sono state pubblicate. Per essere comprese non possono essere ridotte a quegli asciutti aforismi che si trovano in rete, ma debbono essere assunte cosí come l'autore le aveva intese, con la lettura dei testi integrali.
Le riviste stampate, invece, sono diventate a mio avviso decisamente inutili. Sono mediamente di discutibile valore tenico/artistico, presentano aggiornamenti tecnologici ormai superati (in rete le stesse informazioni viaggiano inevitabilmente in tempo reale, quindi con almeno due mesi di anticipo), sono costose, soprattutto a fronte della gratuità della maggior parte delle informazioni pubblicate quotidianamente su internet. Risparmiate quei cinque euro e compratevi un bel libro!

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